Monika Gallardo Rosell

Ho iniziato a danzare all’eta di 4 anni, ho studiato balletto, flamenco, danza contemporanea e mi sono diplomata in danza all’Institut del Teatre de Barcelona nel 2003, specializzandomi in danza contemporanea. Ho studiato differenti tecniche sceniche come danza aerea, jugling, music a varie tecniche di contemporaneo come tecnica release, Lemon, Graham e flying low.
Dopo varie esperienze con compagnie di danza ho attraversato un periodo di confusione, continuando a ripetere i movimenti che altri mi proponevano avevo perso la motivazione e per un periodo ho lasciato la danza e ho iniziato a praticare yoga e meditazione. Un anno dopo, al ritorno da un ritiro di meditazione Vipassana, mi ritrovai al festival di Contact Improvisation di Barcelona 2007.
Da allora non ho smesso di danzare, studiare, condividere e organizzare eventi di Contact viaggiando in Argentina, Germania, USA, Finlandia, Francia e Israele per aumentare la mia conoscenza. Ho studiato con vari insegnanti e contemporaneamente ho iniziato a condividere le conoscenze della Contact Improvisation con le persone della mia comunità di Ibiza e in giro per il mondo.
Faccio parte del gruppo che ha creato e organizza dal 2008 il Festival di Contact di Ibiza.
Come danzatrice sono interessata sia alle tecniche di danza e improvvisazione come nel condividere informazioni e ricercare con altri. Le tecniche Release e flying low mi hanno aiutato nel movimento e ad imparare i principi della Contact Improvisation.
Cadendo nel “back space” | Class, 21-22 maggio
Come possa esser più consapevole dello spazio dietro il mio corpo? Non solo come sensazioni corporee ma anche come senso dello spazio, la distanza tra me e un altro corpo. Cosa succede quando mi lascio cadere nello spazio che non posso vedere? Quali sono le sensazioni/emozioni che appaiono? Come cambia la mia percezione quando nel cadere indietro i miei occhi continuano a guardare davanti a me? Quanto posso espandere il mio corpo continuando a cadere? Cosa significa back space? Io non lo so… ma vi invito ad esplorare insieme questi interrogativi che pongo a me stessa.